Sarà capitato sicuramente a tutti gli acquirenti/venditori o conduttori/locatori di immobili, negli ultimi anni, di sentir nominare in fase di compravendita o in fase di contratto di locazione il certificato A.P.E. Vediamo esattamente di cosa si tratta.
L’Attestato di Prestazione Energetica (che fino al 2013 si è chiamato A.C.E. ossia Attestato di Certificazione Energetica) è un documento nel quale vengono descritte le caratteristiche energetiche di un immobile tenendo conto di vari parametri come l’isolamento termico dell’immobile, la sua posizione e la presenza di impianti che influiscano sull’efficienza energetica. Questi attestati suddividono gli immobili in una serie di categorie, dalla A alla G, in base alle quali i più vicini alla classe A hanno un’efficienza energetica migliore e viceversa.
Si tratta di un documento obbligatorio sia nelle compravendite che nelle locazioni (ma non per tutte le categorie catastali) a partire dal 2009. A partire da gennaio 2012 invece è diventato obbligatorio inserire la classe energetica sugli annunci immobiliari.
L’A.P.E. viene redatto da un tecnico abilitato, chiamato certificatore energetico, che con l’ausilio di specifici software nei quali vengono inserite alcune caratteristiche dell’immobile (tipologia di murature e di infissi, caratteristiche degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, ecc.) compila il documento finale che, nella maggior parte dei casi, ha validità di 10 anni. Per le nuove costruzioni invece, l’attestato viene rilasciato già dal costruttore prima dell’acquisto.
Il certificato infine, va presentato alla Regione tramite invio telematico. Ovviamente, nel momento in cui vengono apportate delle modifiche all’immobile tramite lavori di ristrutturazione o di riqualificazione energetica, l’A.P.E. perde validità e va rifatto.